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  • Call for Paper and Submission. Anno 5 No. 1/Aprile, 2025

    2024-04-05

    Human-centric approach to Artificial Intelligence

    La Call Human-centric approach to Artificial Intelligence mira a raccogliere studi e
    riflessioni sulle potenzialità e i rischi degli sviluppi dell’intelligenza artificiale (IA).
    L’Intelligenza Artificiale (IA) rappresenta un concetto molto generico e ampio che
    ricomprende varie tecnologie specifiche, come l'apprendimento automatico, le reti
    neurali e l'apprendimento profondo, applicate a diversi ambiti di ricerca,
    sperimentazione e attività scientifiche (dalla medicina all’educazione,
    dall’ingegneria alla finanza ecc.). Le recenti discussioni sulla possibilità di esiti in
    qualche modo inaspettati o "emergenti" associati all'IA hanno in realtà a che vedere
    soprattutto con l’IA generativa, con l'apprendimento profondo nelle reti neurali
    (ispirate alla struttura del cervello umano), poiché queste si riferiscono a strutture
    generiche che non incorporano regole prestabilite o alberi decisionali (o altri
    strumenti come gli algoritmi genetici), ma devono essere addestrate su serie di dati
    coerenti per produrre alla fine risultati adeguati (Higuera 2023).
    La probabilità che informazioni incomplete e distorte, fake news e disinformazione
    possano avere un ritorno, producendo un effetto di “ingrandimento” attraverso l'IA
    generativa, può essere imprevedibile. C’è chi, come lo storico Yuval Noah Harari,
    ritiene che l’IA costituisca un pericolo poiché, appropriandosi del linguaggio e della
    capacità di creare storie, potrebbe “hackerare” la civiltà umana e portare alla sua
    distruzione (Harari 2023).
    Il discorso pubblico e istituzionale su questi temi pone importanti interrogativi alla
    normativa nazionale e sovranazionale riaccendendo il dibattito tra esigenze di
    sicurezza preventiva, diritto alla tutela della privacy, e rischi di sorveglianza
    pubblica di massa. Le crescenti attese sull’intelligenza artificiale vanno di pari
    passo con una sorta di riduzione della fiducia nella razionalità umana giudicata
    preda delle emozioni o di un «pensiero debole»; una «razionalità limitata» incapace
    di affrontare situazioni complesse (Ardigò 1988).
    A partire da tali premesse, la Call Human-centric approach to Artificial Intelligence
    intende stimolare una riflessione su sfide e rischi negli sviluppi dell’intelligenza
    artificiale, partendo da una domanda centrale che guida il ragionamento su questi
    temi: quali limiti per una sua sostenibilità ecologica e umana? Si invita quindi la
    comunità accademica a presentare contributi tesi a indagare, in chiave inter, multi
    e transdisciplinare le implicazioni etiche, sociali, culturali ed economiche per la
    sicurezza umana, correlate agli sviluppi e alle applicazioni dell’IA, nonché le
    trasformazioni e gli impatti sulla società, in particolare sulle istituzioni educative, in funzione della salvaguardia della libertà e del benessere delle persone e delle
    comunità.
    Appare urgente inoltre integrare tale prospettiva con un’appropriata consapevolezza
    ecologica ed ecosistemica, fondata sulle interrelazioni e le interconnessioni tra le
    comunità umane e gli ecosistemi che ne garantiscono la vita, adottando quindi una
    prospettiva sistemica e un pensiero complesso, in grado cioè di prendere in esame
    gli effetti di reciprocità tra tutte le variabili coevolutive.
    La Call intende quindi approfondire il tema dell’IA anche allo scopo di offrire analisi
    e proposte che possano orientare verso processi di condivisione ed elaborazione di
    buone pratiche, grazie al concorso di ricerche scientifiche provenienti da diversi
    ambiti: dalla filosofia alla sociologia, dalla storia alla scienza politica, dal diritto
    all’economia, dalle scienze dell'educazione alla psicologia, dalla medicina alle
    scienze della vita, dall’antropologia all’etica e alle religioni.

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